Centro Clinico Chimico

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I MINORI FINO A 14 ANNI DEVONO ESSERE ACCOMPAGNATI DA CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’

DA 14  A 18 ANNI POSSONO ESSERE ANCHE ACCOMPAGNATI DA PERSONA MUNITA DI DELEGA DI CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’ CON DOCUMENTO DEL DELEGANTE

Arriva in Italia un nuovo farmaco per il trattamento dell’ipercolesterolemia

Sanità: cosa succede

6 Marzo 2017


Una buona notizia per chi soffre di ipercolesterolemia: da fine febbraio è finalmente prescrivibile e rimborsabile anche in Italia evolocumab, il primo farmaco biotecnologico per il trattamento di questa patologia.

L’ipercolesterolemia è dovuta ad un eccesso di colesterolo nel sangue; in particolare ad un aumento del colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente definito “colesterolo cattivo”.

Il farmaco, il cui nome commerciale è Repatha della ditta farmaceutica Amgen “produce una modifica del metabolismo del colesterolo agendo sul recettore per il LDL in modo che si mantenga attivo – spiega Enzo Manzato, professore ordinario di Medicina interna all’Università di Padova e presidente della Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi (SISA) – In presenza di evolocumab quindi, c’è una maggiore attività dei recettori che sequestrano più LDL, i cui livelli di conseguenza si abbassano”.

Si tratta di una notizia importante per tutti quei pazienti ad alto rischio che, con le terapie attuali, non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti, per i soggetti intolleranti alle statine e anche per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote e omozigote.

Sono tante le persone che soffrono, in molti casi anche inconsapevolmente, di ipercolesterolemia. Secondo l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ANMCO – Istituto Superiore della Sanità (ISS) sono almeno 2,5 milioni i connazionali tra i 35 e i 79 anni con ipercolesterolemia grave e 260 mila quelli tra i 10 e gli 80 anni affetti da ipercolesterolemia eterozigote.

Solo il 20% dei pazienti è adeguatamente trattato. Il 39% è consapevole della propria condizione ma non viene trattato (oppure non è trattato nel modo adeguato) e il 41% non conosce i propri livelli di colesterolo. La conseguenza è che ogni anno in Italia le malattie cardiovascolari uccidono circa 300 mila persone e l’ipercolesterolemia è “il fattore ambientale patogenetico più importante nella formazione della placca aterosclerotica” spiega Francesco Romeo, Direttore della cattedra di Cardiologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, a Milano per la presentazione di evolocumab.

Avere il colesterolo alto significa avere una probabilità di evento cardiovascolare quattro volte superiore rispetto a chi ha un valore nella norma.

Dai dati dell’Osservatorio si evince quindi l’importanza di uno stile di vita corretto con particolare attenzione all’alimentazione, di una sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza e quindi la diagnosi e infine la necessità di uno sforzo costante in termini di ricerca di nuove cure e farmaci efficaci.

Fonte: www.quotidianosanità.it