Centro Clinico Chimico

Laboratorio Analisi, Diagnostica per immagini e Poliambulatorio

I MINORI FINO A 14 ANNI DEVONO ESSERE ACCOMPAGNATI DA CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’

DA 14  A 18 ANNI POSSONO ESSERE ANCHE ACCOMPAGNATI DA PERSONA MUNITA DI DELEGA DI CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’ CON DOCUMENTO DEL DELEGANTE

logopedia: cura linguaggio e disfagia

Logopedista: uno specialista che si rivolge sia ai bambini che agli anziani.

Stili di vita

5 Giugno 2017


La logopedia indaga in primo luogo il linguaggio e le sue eventuali problematiche nel percorso di apprendimento. Ecco perché generalmente i primi a rivolgersi al logopedista sono i genitori di bambini dai 2 anni in su, quando registrano difficoltà o ritardi nello sviluppo del linguaggio e della pronuncia.

Il logopedista è in grado di valutare se un bambino rientri nella casistica dei cosiddetti “parlatori tardivi”, ovvero bambini che sebbene in ritardo rispetto alla media dei coetanei recuperano spontaneamente eventuali difficoltà del linguaggio, oppure se vi sia la necessità di un aiuto esterno per intercettare, prevenire e curare in maniera efficace eventuali difficoltà future. In questi casi, attraverso lo strumento del gioco, lo specialista insegna al bambino e ai genitori ad adottare esercizi e strategie che gli permettano di superare le difficoltà, potenziando il linguaggio e correggendo eventuali difetti di pronuncia e di articolazione delle parole.

La disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi, interessa tra il 25% e il 45% dei bambini e circa il 40% degli anziani, con percentuali maggiori fra chi ha subito un ictus (fino all’80%), soffre di Parkinson (52-82%) o Alzheimer (84%). Può avere come conseguenze il rifiuto di alimentarsi e di bere e l’intolleranza ad alcune consistenze di cibo.

Si tratta di una patologia causata da alterazioni del controllo di nervi o muscoli. “Alla base – spiega la Presidente della Federazione Italiana dei Logopedisti, Tiziana Rossetto – vi sono debolezza e problemi strutturali nella coordinazione dei muscoli della bocca e della gola, con conseguente passaggio di cibo o liquidi in trachea invece che in esofago, fenomeno potenzialmente pericoloso che può portare, se non trattato, alla polmonite.”

Ecco i principali sintomi di una disfagia:
– senso di soffocamento e tosse insistente causata da un passaggio di sostanze alimentari nelle vie aeree,
– nel bambino assenza di crescita, rifiuto ad alimentarsi, intolleranza ad alcune consistenze di cibo, problemi nella masticazione, alterazione della sensibilità del viso e della bocca.
– tosse involontaria e la comparsa di voce velata o gorgogliante durante o dopo la deglutizione, la fuoriuscita di liquidi o di cibo dal naso.

In tutti questi casi è utile rivolgersi ad uno specialista, in gradi di consigliare i comportamenti e le abitudini più adeguate da adottare.
Il nostro logopedista, il Dott. Carlo Petenà, terapista del linguaggio e della comunicazione, è a disposizione per visite di valutazione e cicli di sedute in base alle esigenze specifiche del bambino e dell’anziano.